ORTODONZIA FISSA
Utilizza dispositivi ortodontici (brackets) che vengono cementati ai denti. Questi “attacchi” possono essere in metallo o ceramica e fungono da supporto a strumenti meccanici quali:
• fili,
• archi,
• elastici,
• molle,
responsabili del riposizionamento dentale.
ORTODONZIA MOBILE
Utilizzata prevalentemente nel paziente in crescita, si avvale invece di apparecchi removibili che provocano lo spostamento dentale tramite l’azione di stimolo e riequilibrio delle forze biologiche del paziente, oppure grazie alle forze prodotte dall’attivazione di parti meccaniche incorporate, quali: viti, molle, archi vestibolari.
I trattamenti comprendono una serie di controlli a scadenza mensile. Al termine della cura segue un periodo di “contenzione”, in genere effettuato tramite uno splintaggio linguale estetico dei denti o con apparecchio mobile da indossare solo la notte, che serve a stabilizzare la situazione ed evitare recidive. La durata del periodo di contenzione varia da soggetto a soggetto, in rapporto a molteplici fattori, quali l’età e la gravità della malocclusione originaria.
Indispensabile per il successo di qualunque trattamento ortodontico è la collaborazione del paziente, il quale deve seguire puntualmente e scrupolosamente le istruzioni, rispettando le scadenze imposte e mantenendo un’adeguata igiene orale. Importante, nel caso del paziente pediatrico, la figura del genitore che lo aiuti a rispettare scadenze, ad abbandonare abitudini viziate che possono interferire col trattamento e ad affrontare piccoli problemi quotidiani e eventuali fastidi legati all’utilizzo dei dispositivi ortodontici.
GNATOLOGIA
La gnatologia, altra preziosissima e forse ancora poco conosciuta branca dell’odontoiatria, non può e non deve essere disgiunta dall’ortodonzia insieme alla quale forma la modernissima branca dell’ortognatodonzia.
Esiste una stretta connessione tra i denti, i mascellari, l’articolazione temporo-mandibolare e il sistema nervoso. La gnatologia è il settore dell’odontoiatria che prende in considerazione proprio queste importanti connessioni. In termini più ampi la gnatologia è parte integrante della posturologia che si occupa dei rapporti che intercorrono tra una corretta postura e il nostro equilibrio psico-fisico, fondamentale per il nostro benessere. L’alterazione di questo delicato equilibrio può essere frequentemente la causa di molti fastidi: cefalee, disturbi all’udito, dolori alla cervicale ecc. Malocclusioni e anomalie nell’articolazione temporo-mandibolare comportano infatti una posizione della testa e della colonna cervicale sbagliata. Ripristinando la corretta posizione della mandibola si osserva un rilassamento del muscolo sterno-cleido-mastoideo e il recupero della corretta postura. Una malocclusione, ovvero la non corretta chiusura delle arcate dentarie, può provocare numerosi problemi a carico dei denti, che sono maggiormente predisposti a:
•Carie.
•Gengive che possono ritirarsi più facilmente.
•Muscoli predisposti alla masticazione con frequenti contratture.
•Articolazione temporo-mandibolare con forti dolori e mal di testa.
•Postura scorretta che comporta dolori muscolari generalizzati e difficilmente curabili con le classiche terapie.
Per capire questi stretti collegamenti bisogna considerare che la mandibola, attraverso i muscoli masticatori, è connessa direttamente alla cervicale e indirettamente alla colonna vertebrale, inoltre l’articolazione temporo-mandibolare è strettamente collegata alle strutture che permettono il passaggio dei suoni al cervello e il movimento del collo.
Normalmente il movimento della mandibola avviene senza andare a sovraccaricare tutte queste strutture annesse, quando però vi sono malocclusioni l’articolazione temporo-mandibolare non può più muoversi liberamente e il suo movimento diviene scorretto e “rigido”, intaccando alcune importanti funzioni quali la deglutizione, la fonazione, l’equilibrio o l’udito. Alcuni dei sintomi che si possono presentare in caso di alterazioni all’ATM sono: dolore spontaneo o durante la masticazione dei muscoli facciali, movimenti mandibolari limitati, sintomatologia algica, emicrania, disturbi del sonno, “clic” all’apertura e chiusura della bocca. Se sono presenti questi sintomi è necessario rivolgersi ad uno specialista in gnatologia che durante la prima visita si informa sull’anamnesi del paziente e inizia a valutare i movimenti mandibolari e dopo alcuni esami specifici potrà decidere la terapia necessaria. Nella maggior parte dei casi sarà sufficiente utilizzare per un certo periodo di tempo un bite, ovvero una placca in resina che permette di migliorare la chiusura delle arcate dentarie per ristabilire la posizione corretta e il delicato equilibrio tra la mandibola e le strutture annesse senza modificare la posizione dei denti. Esistono diversi tipi di bite che possono essere inseriti sull’arcata superiore o inferiore, nella scelta verranno presi in considerazione diversi parametri tra cui la situazione clinica e la compliance del paziente. Devono essere effettuati frequenti controlli per adeguare il bite alle modificazioni nella posizione delle arcate mandibolare e mascellare.
Nel tempo si può quindi riuscire a recuperare la giusta armonia tra i vari componenti neurologici, muscolari, articolari. Ovviamente agire tempestivamente porta a risultati più efficaci in tempi minori; in casi più gravi possono essere necessari interventi combinati tra specialisti in gnatologia, in posturologia e osteopatia.
Grazie alla gnatologia sono molte le persone che hanno potuto migliorare e risolvere diversi disturbi, legati a malocclusioni e disturbi dell’ATM, che fino a non molto tempo fa erano di difficile risoluzione.